domenica 27 aprile 2008

Scrivere





Scrivere per esserci, per essere presente, testimoniare con le parole che noi ci siamo oppure per i posteri, che noi ci siamo stati. Ma noi siamo quello che scriviamo, oppure scriviamo nella parvenza perpetua, di voler solo apparire?
Si scrive un messaggino (SMS) per amore, per calare il desco, per dire che tardiamo, e questa a quanto pare, fa parte del nostro essere, non certo l'apparire.
Una poesia, si scrive per dire quello che è, quello che "sentiamo", senza se e senza ma, forse giusto per la lode, non più d'intenso, non più sofferto.
Un racconto, per dir quanto son bravo ad inventare storie, raggranellando idee dalla realtà farne mistura e poi liberare l'arguta fantasia, ma nulla ci stà che dica la realtà.
Anche sui giornali, si scrive quello che vogliono leggere altri, non quello che "sentiamo".
La domanda, quindi sorge spontanea : ma allora noi non scriviamo mai per essere noi stessi??
Mah, ai posteri l'arduo ed oneroso impegno di dire quel che siamo da ciò che noi scriviamo.
R.le Vertaglia